Ecco come è avvenuto il salvataggio di una tartaruga marina!

Dopo una giornata in ufficio, abbiamo ricevuto una telefonata che ci informava dello spiaggiamento di una tartaruga. In meno di 10 minuti eravamo pronti a partire per andare a recuperarla!

Quando siamo arrivati, il povero animale non era al meglio della forma, anche se i presenti avevano cercato di aiutare mantenendola bagnata con acqua di mare. Ci siamo attivati subito per sistemarla nel modo migliore in attesa del veterinario, con cui avremmo poi scoperto che effettivamente si trattava di una femmina!

Il salvataggio della tartaruga stava incominciando.

Era una tartaruga grande, più di 70 cm di lunghezza e abbastanza pesante da essere necessarie quattro persone per spostarla. Sembrava molto stanca, con la bocca ricoperta di cirripedi e non riusciva a muoversi. Ma finchè continuava a respirare, avevamo speranza!

Siamo arrivati sul posto alle 17 circa e finalmente, dopo qualche ora, siamo riusciti a completare i vari step necessari per il recupero delle tartarughe marine. La abbiamo affidata ad una pattuglia di carabinieri che, in una apposita vasca per il trasporto, l’ha accompagnata fino a Genova. Lì si trova l’Acquario di Genova, uno dei centri preposti allo stazionamento delle tartarughe marine recuperate che hanno bisogno di cure mediche.

Attivare la rete di recupero non è sempre un processo immediato. Occorrono alcune telefonate per capire quale degli enti autorizzati sia quello disponibile più vicino in zona. Infatti, le tartarughe marine (questa era una Caretta caretta) sono specie protette e per il loro movimento e trasporto sono necessarie autorizzazioni particolari e specifiche. In questo modo ci si assicura che ad intervenire sia solo personale qualificato… ma qualche volta la burocrazia non aiuta.

In attesa del trasporto, è arrivata la veterinaria che ci ha supportati nel monitorare le condizioni di salute dell’animale. Durante l’attesa, molte persone si sono avvicinate per poter vedere da vicino Tally (così abbiamo deciso di chiamarla) e farle delle fotografie. Anche se la maggior parte delle persone era consapevole di dover fare attenzione, purtroppo c’è sempre qualcuno che sembra ignorarlo. Nostro compito è stato quindi anche sorvegliare che nessuno la disturbasse.

Nel tempo che abbiamo trascorso con Tally ci siamo impegnati a mantenere la tartaruga bagnata e idratata e a creare un po’ di ombra che ci aiutasse a diminuire la sua disidratazione. Non è molto quello che si può fare nell’immediato, ma è stato un grande lavoro di squadra!

Quando la abbiamo consegnata ai carabinieri, il suo stato di salute non era per niente buono, non rispondeva più tanto agli stimoli, ma abbiamo tutti sperato per il meglio.

Infatti, ora si trova all’Aquario di Genova e sta piano piano recuperando le forze!

Myrtille