Questo fine settimana Davide ci ha portato ai laghetti di Triora, paesino conosciuto anche come “il borgo delle streghe”.
Avevo già sentito parlare di questa gemma nascosta dell’entroterra ligure, così quando Davide a proposto di andarci ne sono stata davvero entusiasta.
Avendo partecipato a diverse lezioni sul ruolo delle donne nel XVI e XVII secolo non vedevo l’ora di visitare questo villaggio così famoso.
Valle Argentina
Dopo essere saliti sulla montagna per una strada tortuosa e lussureggiante, abbiamo preso un sentiero per raggiungere la Valle Argentina, attraversata da un fiume che porta lo stesso nome.
Davide ci ha raccontato che durante la fioritura primaverile tutta la zona emana un gradevole odore di rosmarino e timo che crescono spontaneamente tra le altre piante.
All’interno del letto del fiume grandi massi formano pozze la cui temperatura dell’acqua è molto fredda e nelle quali vivono girini ed alghe.
Abbiamo attraversato il fiume camminando in equilibrio sui sassi scivolosi e ci siamo arrampicati sulle rocce: insomma una vera e propria missione esplorativa!
Guardare verso l’alto ed ammirare le montagne ha cambiato la mia prospettiva.
Sono cresciuta a Virginia Beach, zona topograficamente pianeggiante, e fino ad ora non avevo mai compreso a pieno la grandezza dei monti e delle colline: un’atmosfera incredibile e surreale.
Triora
Dopo aver esplorato le montagne siamo giunti a Triora, pittoresco villaggio caratterizzato da un intreccio di edifici medievali in pietra e moderni in stucco interconnessi da archi e separati da vicoletti.
Di fronte all’Oratorio di San Giovanni Battista il pavimento ospita il mosaico di Cerebro. Infatti, come ho letto in seguito, il nome Triora deriva dal latino “Tria-ora” che si riferisce a Cerebro.
Addentrandosi nel paese si raggiungono le rovine di un castello dalle quali si possono ammirare la città e la Valle Argentina.
Siamo poi andati a vedere il “luogo delle streghe”: caverne in cui le donne accusate di stregoneria venivano imprigionate aspettando di essere processate.
Per rievocare questa pratica all’interno delle caverne sbarrate ci sono dei manichini di streghe.
Nonostante il tema non sia particolarmente sereno è stato straordinario connettersi a quel periodo storico.