Eccomi ancora qui,
pronta per aggiornarvi sulle incredibili novità di questi ultimi giorni. Finalmente le condizioni meteo sono migliorate e i nostri survey sono ripartiti alla grande! Il primo dopo la mareggiata è risultato un po’ sconcertante. Appena usciti dal porto a bordo del nostro gommone, il mare si è presentato ricolmo di detriti arrivati tramite i fiumi che li hanno trasportati. È un evento totalmente naturale salvo il fatto che tra rami, foglie e altro materiale degradabile c’erano rifiuti di ogni sorta: copertoni, bombole del gas e una grande quantità di plastica.
In quel momento ho pensato che tutto ciò che non viene smaltito nel modo corretto finisce inevitabilmente in mare, anche se si vive lontano da esso. E tutto ciò che finisce in mare mette a repentaglio la vita di chi lo abita, tra questi ci sono anche i nostri amati cetacei. Inoltre abbiamo notato che non vi erano imbarcazioni da pesca ed abbiamo ipotizzato che la ragione potesse essere proprio la presenza della plastica.
I pescatori si sarebbero ritrovati a sbrigliare più plastica che pesci. Oggi invece è stata una giornata diversa. Siamo usciti consapevoli che sarebbe stato un survey lungo, di circa 7 ore con direzione Loano. Una leggera tramontana ci ha accompagnato all’uscita dal porto ma le condizioni generali erano buone, con un mare che è rimasto una tavola per qualche ora nei pressi della Gallinara.
Proprio all’altezza dell’isola, in un momento di calma e alta concentrazione, Davide grida: “STOP!”.
Ci comunica di aver visto qualcosa di molto grande saltare, che in gergo si dice “breaching” seguito da un grande “splash”.
Poteva essere solamente una balenottera o un capodoglio per le dimensioni e la distanza a cui era riuscito a vederlo. Infatti abbiamo dovuto percorrere circa tre miglia prima di ritrovarci sul punto in cui era stato avvistato. Ipotizzando di aver visto un capodoglio, è stato necessario fare un calcolo approssimativo sul tempo di immersione dell’animale e dunque sul tempo in cui ci saremmo dovuti fermare e continuare a cercare. La situazione ha preso una piega divertente quando Davide ha deciso di immergere la testa in acqua per provare a sentire i click del capodoglio e fare l’idrofono umano. È stato un momento “altamente scientifico” ma purtroppo non ha sentito niente e abbiamo dovuto aspettare ancora nella speranza di vederlo riemergere.
Dopo circa 50-55 minuti un “soffiooo” compare all’orizzonte, poi un altro e poi un altro ancora. Non avendo esattamente una vista da falco, dopo una serie di soffi anche io sono riuscita ad individuarlo. A quel punto ero davvero impaziente di vederlo da vicino poiché anche per il capodoglio sarebbe stata la prima volta nella vita, come per il grampo. Ci siamo avvicinati ad una distanza consentita e abbiamo iniziato a goderci lo spettacolo .
Ci siamo mantenuti dietro di lui a motore fermo, in modo da poter scattare qualche foto alla pinna caudale nel momento dell’immersione. Era un esemplare non tanto grande che dopo gli ultimi e rapidi soffi ha inarcato leggermente il dorso per immergersi nuovamente. Quando pensavamo che l’avvistamento fosse finito un altro soffio compare davanti a noi, questa volta più grande di prima. Avevamo davanti un altro esemplare, probabilmente un maschio adulto date le dimensioni. Il respiro e la stazza dell’animale erano più imponenti di quello precedente come anche la pinna dorsale più alta e la colorazione più scura. La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato proprio sentire il suo respiro, così profondo.
Dopo qualche soffio anche lui si è immerso, lasciandomi impressa nella mente l’immagine della sua immensa pinna caudale scomparire. Avevo appena visto il più grande predatore del pianeta. Qualche minuto in stato catatonico nel mio mondo senza proferire parola e poi di nuovo binocolo in mano alla ricerca di altri animali. Posso dire di essermi sentita davvero fortunata in quel momento e di quanto ogni volta la natura mi sorprenda con la sua maestosità. Diventa davvero difficile spiegare a parole ciò che si prova durante gli avvistamenti. Ma penso che voi possiate provare ad immaginarlo.
Per ora è tutto!
Fino alla prossima volta.
Federica
