Ciao a tutti!
Sono di nuovo qui a raccontare un’altra grande esperienza di questo internship estivo.
Circa una settimana fa, infatti abbiamo avuto l’opportunità di andare all’Istituto Zooprofilattico di Imperia per assistere all’inizio della necroscopia su un delfino che era stato ritrovato la settimana precedente. Il gruppo dei Delfini del Ponente era infatti stato chiamato per un aiuto nell’identificare la specie, in quanto l’animale era in condizioni pessime.
Beatrice, Andrea ed io siamo stati invitati da Davide e dalla dott.ssa Berio, veterinaria dell’istituto zooprofilattico, in quanto studenti di veterinaria e biologia. Lo scopo era di aggiungere un’esperienza formativa al nostro bagaglio culturale, ed è stata decisamente utile. L’animale non era affatto in buone condizioni: per usare una terminologia specifica, era un codice 5, quindi gran parte dell’apparato tegumentario e muscolare erano pressoché assenti, e ci voleva “fantasia” per riconoscere determinati organi. Davide era stato chiamato a partecipare per riconoscere la specie perché della testa rimanevano solo le strutture ossee, e mancava la coda. Dai denti, infatti, è stato possibile determinare che si trattasse di una Stenella striata (Stenella Coeruleoalba), e da quel che rimaneva dell’apparato genitale, è stato possibile determinare che fosse un maschio.
Abbiamo poi avuto modo di chiacchierare sia con Davide, che ci ha spiegato il ruolo del biologo marino durante le necroscopie, che con la dott.ssa Berio che ci ha parlato di come poter approcciare il mondo dei cetacei da un punto di vista lavorativo. Spostandoci poi in ufficio (giusto per non respirare ancora l’aroma di carcassa di delfino), abbiamo continuato la conversazione parlando più dei casi in cui si sono imbattuti. La conversazione è cominciata con la dott.ssa Berio che, con l’entusiasmo da studentessa, ci ha mostrato le foto di tanti esemplari, raccontandoci del loro ritrovamento e dei risultati ottenuti da quei soggetti.
Vogliamo ringraziare l’aver dovuto indossare le mascherine, così da poter nascondere i sorrisi da un orecchio all’altro durante tutta quella mattinata. È stata un’esperienza che mi ha aiutato a capire dove direzionare i miei studi futuri, ed è stato bello poter tornare in sala necroscopie, perché mi è sembrato di essere in università durante una lezione di anatomia.
Spero di poter avere l’opportunità di avere altre esperienze così importanti da un punto di vista formativo, dentro e fuori la sala necro. Nel frattempo, mi preparo all’ultima decina di giorni di internship, a malincuore.
Alla prossima!
